C’è sempre un momento in cui il sogno scivola nel presente
e non so più dire cos’è successo.
C’è un telo per terra
mi ricordo attorno tutto grigio
mi ricordo la mia camiciona verde da lavoro macchiata larga.
Mi sento la tua mano addosso
sotto la camicia -quando mi tocchi
sono delle scosse, lampi di elettricità-
poi si confondono i miei colori
con i tuoi colori:
il mio Verde e il tuo Verde
il mio Rosso col tuo
io mio Nero è il tuo Nero, scuro.
Nel mio naso si mischiano il sudore e la colla,
il tuo collo e la vernice.
Le mie labbra si sciolgono nella carne aliena graffiata di giallo;
mi tocchi e mi inventi
Mi crei:
con un fianco viola, il collo blu;
La mia faccia si plasma sotto le tue mani di plastica
e rinasco
Fiore all’incontrario
il mio nucleo rosso
per portarti dentro.
Io non mi muovo
Vivo nella tua bocca
Respiro tra le tue gambe
Crescono le mie radici sulla tua schiena
fino a che non distinguo più niente
dove inizia dove finisce il mio corpo
che tu mi hai fatto nascere rinascere
da dove vieni tu dentro
che tutto è una finestra
e tu entri dalle braccia
dalla pancia dalla fronte
dell’incavo dietro al ginocchio
Si scioglie la vista
Cola tutto
Fuori.