Rivelazioni

In momenti come questi

In momenti come questi

io ho dei sensi di colpa.

Tutto mi appare colpevole colposo

il mio fare il mio non fare

soprattutto il mio voler fare e poi costantemente

rimandare

In momenti come questi

io ho del procrastinare

liste infinite di voci inspuntate

montagne di tutto quello che avrei voluto e già non ho fatto

e non ho ancora 30 anni

Ritorna il ricordo di me liceale

dritta come uno spillo decisa

che sapeva esattamente cosa fare dove

voleva arrivare

ogni sfida era un gioco tutto un imparare un poi vediamo un me la cavo

senza l’ansia di dover dimostrare

dimostrare dimostrare

In momenti come questi

io ho delle diffidenze

tutto quello che sento tutto quello che faccio

mi puzza sbagliato

non sono mai dove dovrei essere con chi dovrei essere

Se sto a casa da sola perdo occasioni di vedere le amiche

Se esco

Perdo occasione di stare a casa da sola

È un tormento costante è un tormento eterno questa forzatura auto-imposta al miglioramento

In momenti come questi

vorrei guardarmi con gli stessi occhi pieni di ammirazione

con cui guardo le persone attorno

Ma dio

Perché i difetti altrui mi paiono così amabili

mentre i miei lacune mancanze imperdonabili?

È così questa storia ce la raccontiamo da secoli da secoli ce la raccontiamo.

Dammi la mano amore

Tu mi salvi ogni tanto

Anzi sempre

Con le tua braccia sonda tra i miei pensieri

Con le tue dita lunghe ami per le pippe mentali

Dove sei

Che ti vorrei sempre qui a portata di scopata

Dove sei amore mio bello amore mio dolce

Che certe volte mi affatica starti lontano mi affatica il travolgimento dello starti vicino mi affatica tutto questo amore esplosivo tutta questa felicità che mi sembra di non averla mai conosciuta mai provata prima.

In momenti come questi

io ho dei sogni di futuro insieme

Indefiniti sogni

di un tempo immenso che ci aspetta da passare a dormire nello stesso letto

Mi immagino che diamo una grande festa in un parco un concerto

Con una tavola lunga come tutti gli Acquedotti

Imbandita fiori centrotavola

E mi immagino in questa grande festa profumata

magari anzi sul mare

mi immagino noi che beviamo ridiamo mangiamo cantiamo

Beviamo – già detto?

Che ci amiamo

Mi immagino noi che ci amiamo per sempre

e davanti alla nostra famiglia

davanti ai tuoi ai miei ai nostri amici che giocano a calcio balilla

Diciamo

Io prometto

Di stare felice con te per sempre

Io prometto di stare felice con te per gioia

Ecco

Allora qualcosa di simile

Io prometto felice di stare al tuo fianco per gioia grandissima

Io prometto di stare felice al tuo fianco per scelta volutissima

Io ti prometto di stare gioioso sereno al tuo fianco per grazia per prioritaria scelta di felicità

Io ti prometto di dirti sempre la verità

E di mostrarti sempre la me che sono, e mai quella che vorresti che fossi

O che penso che vorresti che fossi

Per paura di perderti

Ti prometto che ti dirò sempre quello che non mi va ti prometto che quando mi darai fastidio te lo dirò ti dirò basta hai rotto il cazzo ti prometto che ti manderò sempre un resoconto della trama di tutti gli spettacoli prima di portarteli a vedere ti prometto che ancora di certo i miei piani cambieranno  all’ultimo ma ti prometto che ti metterò al corrente il prima possibile ti prometto che ti scelgo

Ti prometto che avrò cura che avrò tempo che ti ascolterò che ti dirò quello che penso che cercherò di capirti ti prometto

Finché saremo in gioia grandissima

Finché saremo in gioia grandissima

Finché saremo in gioia grandissima

Rivelazioni

N.B.

Quanto di me c’è sui miei canali social?

Mettermi in gioco di più, espormi con autenticità, è possibile?
Prendo il toro per le corna e scelgo di dire di me quello che voglio mostrare, le tre parole che credo e voglio che mi descrivano:

Emotiva – Coraggiosa – Accogliente

Ognuno di queste parole racchiude in sé altri mondi e connessioni. Per me l’accoglienza si accompagna alla gentilezza, alla comprensione, all’ascolto.


Il coraggio ai moti del cuore, alla fiducia nel seguire quella voce antica e saggia che canta dentro ognuno.

E l’emotività all’espressione autentica di se e della propria vulnerabilità, in tutti i modi possibili.

Ogni cosa che creo vorrei che fosse come una chiacchierata davanti a una bella tazza di tè e biscotti o a un pigiama party.
Vorrei che fosse intimo, un luogo in cui potersi racontare i segreti, in cui ognuno possa sentirsi accolto per quello che è. Un “safe space” come ormai si suol dire. Uno spazio di fiducia – e riconoscono qui il mio back ground di Scout*, in cui ci si impegna a “porre il proprio onore nel meritare fiducia”.


Vorrei che ci fosse l’ironia e la leggerezza delle caramelle gommose, delle torte di Mars e dei film con Hilary Duff guardati 10 anni dopo.
E vorrei sempre offrire la libertà di andare in profondità, raccontare e ricordare quelle cose della vita che fanno piangere con gli occhi luminosi.

Che tutto ciò che fino ad ora è stato Los Señores e Fulmini che ho amato, possa permeare ogni spettacolo, reading, poesia, corto, progetto…ogni aspetto e ogni sfumatura del mio lavoro.

Dichiarazione d’intenti e promemoria per me, verso l’infinito e oltre.

*si, lo ammetto, sono stata Scout. C’è chi dice che non si smetta mai di esserlo: ” una volta scout , for ever scout “. Sia quel che sia, sono tutt’ oggi piena di gratitudine e amore per quel percorso, nonostante a un certo punto abbia imboccato una strada diversa 🌸

Segreti

Fuga estiva.

Ho la testa piena di presente

satura delle persone

fatico a trovare uno spiraglio d’aria

per ritrovarmi altrove

mi rifugio tra le erbacce con gli insetti

La luce

e queste case vecchie

– davvero non so come –

mi ricordano Parigi.

 

Ho freddo

il silenzio mi coccola

sono felice di essere qua, le voci mi chiamano

– si può stare ancora un attimo in disparte?

La magia di certe cose che si creano

sono felice

e viva

per questo c’ho la pancia in subbuglio

per certe cose strane belle

umane

di innamoramenti-

perchè è così doloroso, un Innamoramento ?

Perché  è profondo e slegato dal mondo quotidiano

c’è sempre un po’ di dolore nelle cose belle e nuove

ci si porta dentro le differenze col “prima”.

Ah, questo maledetto “prima” che incatena la memoria e la gioia della scoperta difficile di quello che ancora non si sa, di quello che credevi di sapere e non sai, di quello che sai

e di come è scoprire che la vecchia grammatica, le vecchie regole che una volta – prima – erano tutto e oggi non valgono più…

 

 

Tuona.

Vado

Torno in casa.

 

[Non c’è ombra di silenzio immedicabile
Ma sempre immedicabile resta
un Amore.]

Segreti

Luce

“O dirsi tutto, o non dire niente.”

 

E trabocca come una cascata da un vaso

una luce segreta

che riempie l’aria

e non si respira più come sulla terra

ma tutto ha un’altra dimensione

un altro peso

una densità gelatinosa

di fango

ma bello

di argilla

trasparente

traslucida

di corde tese

sulla distanza

un ponte

su un abisso

di vigliaccheria.

Alfabeto

V.

Sei un crepaccio

una ferita.

C’è pudore in quello che scrivo

non in ciò che vedo, penso

riconosco nel tuo dolore.

Resta l’immagine della grotta di cristalli

risonanti al minimo eco.

In più, oggi,

questa grotta è sul fondo di un abisso

di un crepaccio stretto

di una cicatrice lunga.

 

In questo, che scrivo,

i miei occhi sono pieni di bellezza

per quello che ho visto

per quello che vedo.

Piccole gioie

Fizzy

Quando nel cuore si hanno quelle bollicine, quel pizzicorio….

Allora davvero tutto è più bello. Più dolce. Più rosa.

L’avevo dimenticato.

 

E il bisogno inspiegabile impellente

di dire di scrivere di ridere di strillare:

“Ehi, ti penso! Ehi, mi piaci! Ehi, voglio starti sempre appiccicata, sempre vicina alla tua pelle, sempre appesa alle tue braccia, sempre affogata nell’odore del tuo collo”

è come quella cosa vergognosa dei bambini

che continuano a guardare lo stesso cartone animato

anche se la strega gli fa tappare gli occhi dalla paura.

 

 

forse proprio per la strega…

 

Alfabeto

L.

Hai il cuore come quello di una mamma

buona.

Nel petto che nascondi

è scavato lo spazio di un corpo

un cesto di frutta dolce profumata,

 

Offri  e  Accogli.

 

Nel buio dei miei dolori

col tocco delicato sfiori la mia pelle che soffre

e una candela si accende.

 

Queste tue mani di fili di lana

Questo tuo sterno concavo

Sono presagi di un amore grande

Ancora serbato.