Deliri

Basta questo tempo

Basta questo tempo
In cui ritorna sempre
Lo stesso dolore vecchio
Dai suoi cumuli marci a cui si resta disperatamente aggrappati
Che nessuna acqua ha lavato via
Nessuna pioggia
Nessun tempo
Rimangono cumuli di
Memorie marcite fermentate
Ma tutto ancora
Perché
Non passa questo dolore inutile
Di cose vecchie
Perché non ci lascia mai davvero alle spalle
non si chiudono mai davvero le porte
Come mi piacerebbe se
Quei momenti di mezzo
Rimanessero sospesi
Quanto mi piacerebbe se
Niente
Cadesse oltre il muro delle conseguente
Se per sempre rimanessero immutati quei momenti in cui
Non è ancora successo niente
E tutto può ancora succedere
Non si dice niente
E tutto si è già immaginato
Se rimanessero eternamente in fieri
Possibilità costanti
E invece
Si cade dall’altra parte
E si sbrodola si esonda
Si slabbrano tutti i confini delle cose
E il mondo è sottosopra quando poi si deve scegliere
Vorrei essere meno rigida di come sono meno moralista morale etica fifona fifona meno fifona pensare meno alle conseguenze delle cose vivere in quei momenti di eterne primavere sospese
Invece poi quei granelli di dolore vecchio di cose che erano esondate quando sarebbero potute diventare altro da quello che erano da quello che poi sono diventate – cioè niente
Quei granelli di dolore
Distruggono i vetri li rigano
Sbrodolano tutto di marcio
Come foglie morte umide
Marcite
Marcite
E ci resto aggrappata a questi cumuli marci dentro
E non lo sopporto più questo dolore che ritorna ritorna ritorna
Quando credevo non ci fosse più
Basta un gesto davvero un gesto di due cose che non si guardano di una repulsione come due poli uguali che si respingono si rigettano e mi pare che non ho mai saputo scegliere niente che non mi terrò niente che tutto ho buttato butto butterò via che sarò vecchia e triste ma in una bella casa di foglie marcite che sono tutti quei dolori che non ho digerito che sono tutte quelle porte che ho creduto accostate che invece erano chiuse e che invece erano sprangate
E il dolore sarà di averle credute ancora vive
Di averle tenute in vita dentro uno stomaco da mucca
Quando invece tutto era morto per sempre da mesi.

MaleAmore

Autunno

“Il tuo dolore è una cosa tra te e te. Non tra te e lui.”

 

L’illusione di poterti raggiungere mi basta.

 

Ti vivo dentro ancora

come tu pulsi dentro di me?

Ti accecano i ricordi dei miei occhi

come fanno i tuoi sguardi, ancora,

nei miei sogni?

(Anche se mia madre dice che se ti sogno è segno che il lutto è superato)

 

In notti come queste

mi sento i piedi sprofondati nel fango,

 

Ci potremo incontrare di nuovo?

Come un giro su se stessi,

l’un passo indietro per andare avanti?

 

Già mentre scrivo

una voce dice “No”.

Cos’è possibile?

Che un’Amore assopito rinasca?

O se l’Amore muore

è per sempre? (Questo sì)

 

Un tratto di strada per mano

Separarsi al buio

e basta.

 

Con questa Luna nera che accompagna l’Autunno

voglio cambiare la pelle.