Ho la testa piena di presente
satura delle persone
fatico a trovare uno spiraglio d’aria
per ritrovarmi altrove
mi rifugio tra le erbacce con gli insetti
La luce
e queste case vecchie
– davvero non so come –
mi ricordano Parigi.
Ho freddo
il silenzio mi coccola
sono felice di essere qua, le voci mi chiamano
– si può stare ancora un attimo in disparte?
La magia di certe cose che si creano
sono felice
e viva
per questo c’ho la pancia in subbuglio
per certe cose strane belle
umane
di innamoramenti-
perchè è così doloroso, un Innamoramento ?
Perché è profondo e slegato dal mondo quotidiano
c’è sempre un po’ di dolore nelle cose belle e nuove
ci si porta dentro le differenze col “prima”.
Ah, questo maledetto “prima” che incatena la memoria e la gioia della scoperta difficile di quello che ancora non si sa, di quello che credevi di sapere e non sai, di quello che sai
e di come è scoprire che la vecchia grammatica, le vecchie regole che una volta – prima – erano tutto e oggi non valgono più…
Tuona.
Vado
Torno in casa.
[Non c’è ombra di silenzio immedicabile
Ma sempre immedicabile resta
un Amore.]