We might be dead by tomorrow
È vero.
I can’t go on waisting my time
Questa canzone
Cause soon enough we’ll die
Dunque se sono felice mi è ok l’attesa.
*
Avevo bevuto così tanto
Che c’era solo ebbrezza
Sporta dal tettuccio della macchina in corsa
A ogni curva nella notte senza luci
Gli schiaffi dell’aria in faccia
Avrei potuto morire
Sarei stata felice
Questo che mi serva di ricordo
Che quando starò per morire
Voglio essere ubriaca presa bene
Essere portata a correre in macchina
Sporgermi dal tettuccio
Alzare le braccia alle stelle urlare
Anche a 90 anni
Lo scrivo per i miei nipoti per i miei studenti
Per i miei fan
Per chi ci sarà
Ai miei ultimi momenti di vita
Fatemi bere in un bar di montagna
Di quei paesini piccoli con le mamme col passeggino
I vecchi di sempre
Un travestito di 70 anni
Alle 11 di sera
Portatemi a bere in un baretto in collina
Finché non sarò tanto ubriaca da essere felice
E poi caricatemi in macchina
Correte velocissimi che quasi potrei volare via con le mie ossa osteoporotiche
Lasciatemi la dentiera che magari scappa via in una curva e che ridere di gusto a vedere che mi son volati via i denti restare con una bocca vuota tutta bava e gengive
Chiamate un bel giovanotto a guidare la macchina
Muscoloso
Mettetemi affianco una ragazza bella
Voi che amo state a casa, che è pericoloso correre così in macchina
Fatemi andare alla morte con incoscienza
Come se vivere o morire fosse indifferenze
Come se fossi così felice
Da lasciare andare.
/
Tutto questo se dovessi arrivare a una veneranda età. Sana o non sana, non importa, queste solo le mie prime volontà, e varranno fino alla fine.
/
Se dovessi morire prima di essere diventata vecchia
Vorrei che fosse al mare
Mettetemi su un materassino rosa
Cospargetemi di crema solare
E lasciatemi andare alla deriva
Con un libro di poesie di Neruda
Niente cellulare, niente gps
Niente videochiamate con te, amore mio
Lasciatemi andare in naufragio solitario
Arrivare così magari in Africa
Relitto romantico, a galla di un libro pieno di orecchie
E sottolineature.
/
Se invece muoio domani,
Cosa che chiaramente mi auguro non avvenga,
Allora amore sappi ancora che ti amo
E sappi che sono stata felice
Che pensare a te è come il vento caldo in primavera
Sappi che mi hai rifiorita
-tallà Neruda con la primavera e i ciliegi –
E niente, la vita e bella e prima o poi capita
E niente,
Manda tu alle case editrici tutti i libri che sono salvati nel mio computer
Fai tu l’editing di tutte le pagine che ho scritto e che ancora non ho sistemato
Prova a pubblicare, che di solito da morti si diventa famosi.
Hai visto come ho imparato da te, a parlare di morte?
Voglio anche che col mio corpo venga fatta quella cosa tipo messo in un ovulo che poi nutre un albero. Un salice, o una quercia.
Un salice, come quelli che stavano nel cortile della mia scuola elementare, sotto cui stavano i bruchetti che noi allevavamo nei temperini. La Giulia faceva le casette con il muschio nel suo temperino della Onyx, me lo ricordo. E mi sa che io non l’avevo, un temperino da fare a casetta.
Neanche da bambina potevo offrire una casetta, vedi un op’. Neanche da bambina, avevo un posto da fare a casetta. Che presagio.