Desideri

Judy

Da oggi comincio.
Non si può dire “ri-comincio” perché non c’è proprio nulla che si ripeta, anzi.
Zero conosciuto, tutto da scoprire.
So che detto così suona alla grande
Eppure
Va beh che c ‘è sempre la paura di quello che non si conosce
del salto nel vuoto
“Ogni uscita è un’entrata in un altrove”
C’era scritto sul muro di una camera da letto
Va bon

Faccio che provo a essere spietatamente sincera nello scrivere, ché so che a leggermi sono più o meno tutte persone che mi vogliono bene e così  – V. , L. , C. , A. , M . , E. –
È un po’ come se dirrettament parlassi con voi…diciamo, mi immagino voi mentre leggete, ecco.
E immagino anche mi possiate un po’ capire…

È quanto meno impegnativo convincersi che non si stia buttando del tempo a fare questa cosa che vogliamo fare, questa cosa del teatro dico, perché non c’è quasi niente che possa testimoniare che effettivamente lo stiamo facendo – e dici poco- e che questa cosa abbia un qualsivoglia valore.

Per chi poi, all’infuori di noi?

E questa non è che la punta dell’ Iceberg.

E poi mia sorella mi ha fatto vedere Zootropolis.

Ed ecco che di nuovo tutto ha un senso.
Per il fatto che tutti ci sentiamo un po’ Judy: soli a combattere una battaglia titanica contro il mondo intero che non riesce – o non vuole- vedere in noi altro che quello che siamo oggi o che siamo stati fino a ieri. Noi siamo Judy per tutti i nostri “No”: Quelli che abbiamo ricevuto e , soprattutto, quelli che noi stessi ci siamo ripetuti fino alla nausea dopo ogni disfatta, grande o piccola che fosse. Come se non bastasse, aggiungiamoci anche tutti quei NO che rimbombano nella nostra testa  PRIMA: prima di una prova importante, prima di un colloquio, prima di un provino, prima di una sfida, prima di un appuntamento, prima di una festa, prima di un viaggio, prima di tutte le prime volte e prima di darci ogni possibilità.

Bene.

La mia lezione di oggi è un cartone animato.

Bene:
Da un lato il mondo che mi si presenta con tutte le Difficoltà Disillusioni
Frustrazioni                                        
Vedo un mare di gente triste, affogata nei compromessi, soffocata dai fallimenti
E penso: ” Chi sono io per sfuggire all Realtà?”

C’è una parte di me però che non ci crede
Che ostinatamente e dolorosamente rimane attaccata a tutti quei cartoni Disney in cui ” i Sogni son Desideri” e lo diventano, Realtà.
Con il duro lavoro certo, come insegna Tiana – the Princesse and the Frog – Ma anche e sempre con un pizzico di magia.
Che esiste. C’è proprio, nei cartoni, che arriva a soccorrere l’eroina – o eroe- e le ricorda che ne vale la pena e che la strada che ha imbroccato è quella giusta. Nei cartoni animati.

E allora si tira la pelle:                                                     
Da un lato la bambina che crede che sia possibile realizzare i propri grandi e bei progetti
Dall’altro il grigiume di una nonna rancida che strilla di bollette e decenza e sopravvivenza

Poi mi guardo Zootropolis con mia sorella.

E penso che oggi ci possano salvare solo i cartoni animati così. Niente di meno.

 

E anche per oggi, vince la teenager.

Desideri

Caro 2017

Non sono abbastanza motivata per scrivere un post da life coach in cui celebro il 2017 come anno in cui realizzare i propri sogni, pensare positivo e avere successo nella vita
Né sono abbastanza presuntuosa da pensare di poter scrivere qualcosa di stupefacente – men che meno strappalacrime- su questo anno appena concluso e sul tempo che passa e che non ritorna e ahimè la nostalgia…

Dunque uso questo spazio virtuale per mandare un messaggio all’ Universo – per chi crede che mi stia ascoltando. O a Dio. O al Karma. O all’Energia Eterna dell’Amore che muove ogni cosa eccetera eccetera.

Anzi, mi rivolgo a tutti e quattro! E anche a ogni santo, spiritello e anima dimenticata si imbatta -fatalmente- in questa pagina.

Anzi no! Cambio tutto, cambio di nuovo:

Scrivo al 2017. Come scrivessi a Babbo Natale.       Perché me lo hanno già detto che Babbo Natale non esiste, che ormai sono grande ed è finito il tempo dei regali e delle favole… Ma in questo anno che viene, in questo famigerato 2017, ci posso credere ancora, no?

Sì.

Caro 2017,

siccome quest’anno sono stata tanto buona , mi sento legittimata a sottoporti qualche richiesta. Non temere: ho rinunciato al cucciolo di coniglio nano che sogno da quando ho 6 anni; ormai sono una donna e, di conseguenza, sono dei desideri da adulta che dovrai esaudire. Per piacere.

Nella lista metto:

  • Leggerezza   (A tal proposito…ti sarei grata se dessi un’occhiata veloce veloce a Calvino)
  • Autonomia (per me e per la batteria del mio cellulare);
  • Un paio di occhi aperti;
  • Tempo (per gli amici);
  • Cuore (per l’amore);
  • Salti di gioia;
  • Pace nel mondo (questa non può mancare);
  • un computer portatile.

Grazie in anticipo, Anno Nuovo. Sento che non mi deluderai. Farò il possibile per aiutarti a realizzarmi i desideri.

Nel frattempo ti abbraccio forte.

Con affetto,

Valentina