Ricordo
Dolcissimo.
Sei un crepaccio
una ferita.
C’è pudore in quello che scrivo
non in ciò che vedo, penso
riconosco nel tuo dolore.
Resta l’immagine della grotta di cristalli
risonanti al minimo eco.
In più, oggi,
questa grotta è sul fondo di un abisso
di un crepaccio stretto
di una cicatrice lunga.
In questo, che scrivo,
i miei occhi sono pieni di bellezza
per quello che ho visto
per quello che vedo.
Hai il cuore come quello di una mamma
buona.
Nel petto che nascondi
è scavato lo spazio di un corpo
un cesto di frutta dolce profumata,
Offri e Accogli.
Nel buio dei miei dolori
col tocco delicato sfiori la mia pelle che soffre
e una candela si accende.
Queste tue mani di fili di lana
Questo tuo sterno concavo
Sono presagi di un amore grande
Ancora serbato.