Confesso
il mio timore-
il mio terrore
del mio lato di donna-
di essere donna.
Confesso
che ho combattuto fino a ora per nasconderlo,
che l’armatura della guerriera era fatta anche
per nascondere i miei fianchi.
Confesso
che il mio corpo
lo detesto.
Lo cancello e mi taglio i capelli
mi strappo i capelli
mi raso i capelli
e mi compro le scarpe da uomo
e mi metto i maglioni del nonno, le camicie del papà
e le mie labbra sono per mangiare
e i miei seni sono un modo per dire:
“me ne infischio di quello che vuol dire, essere donna.”
E lo confesso, che mi vergogno.
Delle mie mani delle mie braccia della mia pancia del mio sedere delle mie cosce delle mie gambe persino dei miei piedi.
E quindi?
Niente.
Finisco la Nutella.